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Tindari

 

Sorge su un Capo Roccioso, sulla costa tirrenica dei monti Peloritani. Il centro abitato conta  112 abitanti e un dislivello dal mare di 279 metri. Fa parte del comune di Patti.

Famosa per il Santuario dedicato alla cosiddetta " Madonna Nera " meta di continui e massicci pellegrinaggi, un simulacro ligneo di epoca bizantina qui trasportato al tempo di Leone III  Isaurico ( l'imperatore d'oriente che promulgò l'editto con cui si proibiva il culto delle sacre immagini), venne fondata da Dionisio I tiranno di Siracusa, nel 396 a.C. col nome di Tyndaris.  In epoca romana venne trasformata nell'assetto urbanistico con l'edificazione di importanti edifici pubblici, e, nel I secolo d.C.,  una porzione della città fu distrutta precipitando sul mare sottostante in seguito ad un catastrofico evento franoso. Venne , poi, totalmente rasa al suolo dagli arabi versi il IX – X secolo.

Della Tindari romana, gli scavi archeologici hanno messo in luce il tessuto urbano a scacchiera, con isolati delimitati da cardini secondari e decumani principali. Sulle strade si affacciavano botteghe o "tabernae" e magazzini, case ed un'abitazione, in particolare , di famiglia agiata, decorata con mosaici pavimentali ed annesso un piccolo complesso termale ( seconda metà I secolo a.C.) . Sui pavimenti dei locali delle terme, pregevoli mosaici decorano gli spogliatoi ( "Toro" " Trinacria" e "pilei dei Dioscuri" simbolo di Tyndaris); il frigidarium ("lotta fra i due atleti Verna e Afer", "delfini" " centauro marino") e il tepidarium ( tondo con "Dionisio e  Pantere"). La vicina Basilica, grande sala di riunione di uso tipicamente romano, risale all'età tardo – imperiale romana ed era coperta da imponenti volte a botte. Addossato alle colline al di sopra del decumano superiore, è ubicato il Teatro con cavea di originaria impostazione greca del III e II secolo a.C.. Divisa in 11 cunei e con un diametro di 63 metri, la cavea è, secondo la tradizione ellenica, rivolta verso il mare Tirreno e le Isole Eolie, quali quinte scenografiche naturali.  Le mura difensive di fortificazione, erette nel III secolo a.C.  e modificate  in epoca romana, cingevano il colle e di esse rimangono 6 brani  significativi del tratto meridionale con le torri e la porta principale.

Nell'area archeologica, il piccolo museo-antiquarium conserva materiali fittili e preziosi corredi funerari rinvenuti durante gli scavi nelle necropoli greche e romane. 

 

 

 

 

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©2008  Testi e fotografie di Pippo Lombardo e Nino Principato