Festa del
“Muzzuni”
ad
Alcara Li
Fusi
Il 24 giugno per Alcara Li
Fusi, piccolo centro montano dei Nebrodi, rappresenta il momento
più espressivo della comunità dal punto di vista folklorico.
Nel momento che la chiesa festeggia S. Giovanni Battista, nel giorno
del solstizio d’estate, Alcara è in festa per i
preparativi e l’allestimento del “ Muzzuni “.
Nel pomeriggio il suono
delle campane richiama i fedeli alla processione a cui prendono parte
le “ fratellanze
“ con le loro insegne. La statua di San Giovanni di legno
dorato, del 1700, è conservata nella la Cappella del
Crocefisso, nella navata a sinistra della Chiesa Madre. Il fercolo,
portato in processione dai giovani del paese, è preceduto da un gruppo di
bambini che recano un piatto contenente una testa mozzata, e, seguita
da una statua del Cristo. La processione compie tutto il giro del
paese ed è scandita dal suono del tamburo e dalle musiche
eseguite dalla banda. Durante il percorso vengono lanciati, sul
Santo, soldi, fiori, frumento. Alla fine la processione rientra in
chiesa.
A questo punto tutte le
donne del paese si affrettano verso le proprie abitazioni per
approntare, abbellire ed esporre il “Muzzuni” .
Questo rito pagano
affonda le sue origini, probabilmente, nell’età
precristiana e consiste nell’allestimento di una brocca dal
collo mozzo, dalla quale fuoriescono steli di grano germogliati al
buio per prendere il colore dell’oro. La brocca è
rivestita da un fazzoletto contadino, detto “muccaturi”,
ed è un rito magico propiziatorio che si collega alla fatica
dell’uomo per coltivare la terra, per le primizie che
erano offerte alla dea
Demetra in ringraziamento del buon raccolto.
Il luogo nei vari
quartieri, dove è esposto il “ Muzzuni “,
è addobbato con tappeti dai colori sgargianti chiamati “
pizzare “, tessuti al telaio di legno con le stoffe tagliate a
strisce dalle donne d’Alcara. La brocca è segretamente
preparata in casa ed adornata con gioielli, e, una volta pronta,
è portata fuori dalla ragazza prescelta. Tutte le ragazze,
generalmente le più belle, restano sedute accanto al “
Muzzuni “ facendo quadro con l’insieme, ma,
principalmente, a custodire i gioielli con cui è adornato.
Gruppi di cantori animano la serata con canti della tradizione
popolare contadina, visitando i “ Muzzuni “ che sono
dislocati nei quartieri.
Il canto è uno degli
elementi che più caratterizzano la festa d’Alcara,
perché questa gente è votata da sempre alla musica ed
alla poesia, tramandando di generazione in generazione i versi che si
cantano ancora oggi durante la festa, chiamata anche della ”
comparanza “ tanto che il termine dialettale, ‘u
sangiuanni”, conduce alla scelta, in questo giorno, di un
compare a suggello di un forte rapporto d’amicizia.
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