Uomini Illustri
Carlo Falconieri
Nato a Messina il 20 ottobre del 1809, giovanissimo vi esordiva
come scrittore d'arte: aveva appena venti anni quando diede alle stampe, a Firenze,
un suo erudito e particolareggiato studio su un dipinto del pittore Andrea
Suppa, conservato nella chiesa messinese della Santissima Annunziata dei
Teatini.
Nella sua città si forma artisticamente presso la scuola del
pittore Letterio Subba, ma il suo spirito ribelle ed avventuriero lo porta
a partecipare alle prime sollevazioni liberali fino al 1827, anno in cui
gli viene offerta da Francesco I la direzione dei Pensionati delle Belle
Arti a Roma.
Il temperamento irrequieto lo porta ancora a vagabondare e, nel
1831, è a Firenze per
poi tornare nuovamente a Roma, dove rimane per circa 12 anni. Insieme agli
architetti Francesco Gasperoni e Giuseppe Servi fonda un giornale d'informazione
e di critica artistica, " il Tiberino", in difesa del
neoclassicismo e in aperta condanna del romanticismo. Nel 1833 progetta un
cimitero monumentale a Napoli e, tornato nella sua Messina nel 1842,
perchè chiamato dal Senato in occasione delle feste secolari della Madonna della Lettera
con l'incarico di eseguire una "macchina" per i fuochi
pirotecnici, progetta e realizza la fontana celebrativa per la piazza Ottagona
( oggi in piazza Basicò), il Palazzo del Peculio Frumentario e un
tempietto destinato ad accogliere il monumento a Francesco Maurolico,
all'interno della odierna Villa Mazzini (1859). Ma la sua opera messinese
più bella, fortunatamente ancora esistente, è la villa
–castello che realizza per Tommaso Landi nel 1847, su un'altura dominante
il Torrente Boccetta.
Riaffiora ancora una volta la sua indole ribelle di autentico
patriota e, nel 1848, è fra le barricate a combattere durante i moti
rivoluzionari messinesi
antiborbonici: in conseguenza di ciò è costretto all'esilio e
riprende la congeniale vita di peregrinazioni in Italia e all'estero,
accompagnata da intensi studi e ricerche. In questo periodo, ricadono i
quattro anni di residenza a Londra, dove Falconieri esegue lavori a
Buckingam Palace e progetta un imponente e scenografico cimitero che non sarà realizzato. Seguono il teatro Chiabrera a Savona
(1853), la Corte
Superiore di Cassazione a S. Maria Novella e il Ministero
degli Affari Esteri al palazzo
della Signoria, a Firenze. Nel 1865 è ingegnere-architetto del
governo italiano e proprio a lui, in occasione del trasferimento della
capitale da Torino a Firenze, viene affidato il prestigioso e invidiabile
incarico di adattare, nel palazzo Vecchio e nel teatro Medici agli Uffizi,
le sedi delle due assemblee legislative.
Carlo Falconieri morirà lontano dalla sua Messina, cui il
suo animo si era sempre rivolto con memore tenerezza, il 15 marzo 1891,
trovando sepoltura nel Campo Verano a Roma.
2008
Testi e fotografie di Pippo Lombardo e Nino Principato
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