Uomini Illustri
Gaetano La Corte Cailler
Gaetano La
Corte Cailler, uno dei più grandi studiosi di
storia patria che ebbe Messina, nacque l'1 agosto 1874 dal cav. Nicolò La Corte e Pontrelli,
maestro di musica, e dalla signora Maria Cailler e Pagliano. Abbandonata la
scuola dopo la licenza ginnasiale, si dedicò interamente allo studio
della storia, in particolare quella di Messina per la quale ebbe un
interesse precocissimo, sin da quando era ragazzo. Dal padre Nicolò
aveva ereditato la passione per la musica e, fin da giovane, Gaetano impara
a suonare il pianoforte esibendosi in occasionali concerti e pubblicando,
nel 1896, una romanza. Nello stesso periodo, inizia a collaborare con
alcuni giornali locali, scrivendo di storia ed arte messinese e nel 1898
ottiene un impiego come copista presso la Cancelleria del
Tribunale di Messina. L'anno dopo è nominato socio ordinario della
Reale Accademia Peloritana e fa parte di un gruppo di appassionati studiosi
di storia patria che, presieduto dal prof. Giacomo Tropea
dell'Università di Messina, dà vita alla "Società Messinese di Storia Patria" di
cui La Corte
è socio fondatore e firmatario del primo Statuto sociale.
Il 17 marzo 1900 fa istanza al Real Commissario per essere
assunto come guardasala al Civico Museo Peloritano, allora ospitato nel
soppresso monastero di
S.Gregorio e il 2 gennaio dell'anno dopo, viene immesso in servizio. Ne
compila una guida e nel 1902 il Municipio pubblica la " Guida di Messina e dintorni" del
quale La Corte
Cailler è uno dei maggiori estensori. Nel 1904
muore il direttore del Museo, Picciotto, e la direzione passa a lui. E' un
periodo di febbrile attività di ricerca presso gli archivi della città,
d'importantissime scoperte di documenti riguardanti la storia e la cultura artistica di Messina,
di una vasta produzione di studi e scritti che gettano nuova luce ed aprono
impensati spiragli sulla conoscenza
delle pluricentenarie vicende messinesi.
Il 26 luglio 1906 sposa Carmelina D'Amore che gli
darà due figli, Nicolò il 10 maggio 1907 e Maria quattro
giorni prima del terribile sisma del 1908. Dopo il terremoto, la famiglia
si trasferisce a Palermo per poi ritornare a Messina dove il La Corte ricostituisce, con
i pochi amici sopravvissuti, la "
Società Messinese di Storia Patria", il 2
giugno 1910. E' nominato ispettore onorario comunale di Antichità e
Belle Arti; componente della Commissione conservatrice dei monumenti, degli
scavi ed oggetti di
antichità ed arte della Provincia di Messina; ispettore
bibliografico onorario. In queste vesti interviene con autorità nelle diverse sedute in cui si
decide il destino di molte opere d'arte cittadine, ma è solo e abbandonato in quest'impari
battaglia per la salvaguardia del superstite patrimonio artistico
messinese. Amareggiato, sconfortato, debilitato da una grave forma di
diabete, muore improvvisamente il 26 gennaio 1933, a soli 59 anni.
2008
Testi e fotografie di Pippo Lombardo e Nino Principato
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