Il Museo Regionale
Il
Museo Regionale attualmente
è ubicato nell'ex filanda ottocentesca "Mellinghoff" del viale
della Libertà, all’Annunziata, un’area che in passato
ospitò un grande Convento Basiliano sede dell’Archimandritato
del SS.Salvatore dei Greci.
Fondato nel 1806 come Pubblico
Museo Peloritano, nel 1890 il
Comune di Messina lo denominò "Museo Civico" ed ebbe
diverse sedi.
Con il terremoto
del 1908 anche il convento di S.Gregorio, sua ultima sede, fu raso al suolo
con le opere in esso custodite. Tutti i reperti monumentali, assieme alle
opere d'arte recuperate dai vari palazzi e chiese cittadine, furono
convogliate nella spianata del San Salvatore dei Greci. Nel 1916 venne statalizzato e fu inaugurato
il 29 gennaio 1922, ma alla sua vera apertura al pubblico si giunse solo
nel 1954.
Nel 1976 divenne Regionale.
Fra le tantissime
opere, conserva: un capitello greco-romano; un mascherone arcaico del XVI
secolo della scuola di Calamech, raffigurante il dio Bacco; le statue
originali del Nettuno e di Scilla di G.A.Montorsoli, del 1557; le decorazioni e il
portale della chiesa delle Anime del Purgatorio, del 1790; il portale ed
alcune sculture della chiesa di Santa Maria Alemanna; la cappella a tarsie
marmoree della chiesa di San Gregorio, con le finestre e le decorazioni a
putti di stucco dorato, attribuite a F. Juvarra; le splendide tarsie
policrome dell’antica chiesa di Santa Caterina D’Alessandria;
la facciata della chiesa di S.Maria della Scala che, dopo il Duomo, era
considerata la più bella chiesa di Messina; i resti delle porte e
delle “ Vittorie “ marmoree della distrutta Palazzata, ed
ancora, sculture di Andrea Calamech.
Al Museo oggi si
accede da un vialetto. Nelle dodici sale del piano terra sono sistemate
quasi tutte le opere di pittura e di scultura, e, nelle prime, quelle
relative alle culture bizantin, normanna e gotica. Particolare ammirazione
suscita una statua di Madonna seduta col Bambino nota come la “Madonnina
degli Storpi”, scolpita verso il 1333 da Goro De Gregorio per il
monumento funebre dell’arcivescovo Guidotto de Tabiatis.
In una delle sale,
oltre ad una statua della Madonna col Bambino attribuita ad Antonio Baboccio da Piperno del XV
secolo, che una volta coronava il portale maggiore del Duomo, merita
attenzione il grande e bellissimo Polittico di San Gregorio che Antonello da
Messina dipinse nel 1473. Oltre alle due importanti tele di Michelangelo
Merisi da Caravaggio, " La Resurrezione di Lazzaro" e l'"
Adorazione dei Pastori", meritano attenzione la Seicentesca carrozza del Senato e l’ampia raccolta di oreficeria
siciliana dal XV al XIX secolo
di Filippo Juvarra, Michele Rizzo ed altri.
©2008 Testi e fotografie di Pippo Lombardo e Nino Principato
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