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C'era una volta...MESSINA

 

 

 

                       

 

 

 

 

 

                                       

                      

 

 

 

Dai monti al mare

 

 

Torre Faro

 

Il Villaggio Torre Faro mantiene ancora oggi l’impianto urbanistico del tipico agglomerato di pescatori, con strade perpendicolari alla linea di costa e cortili interni che servivano per distendere le reti durante la loro preparazione o riparazione e sistemare le barche in secca per proteggerle dalle forti mareggiate. La Chiesa Madre dedicata alla Madonna della Lettera, già definita “antichissimo Sacrario” nel 1644 da Placido Samperi, cadde nel terremoto del 1908 e fu riedificata e inaugurata nel 1934. Conserva pregevoli dipinti di Giovanni Fulco del sec. XVII, “Stigmatizzazione di San Francesco” e “Cristo deposto” e le tele di autore ignoto settecentesco “Annunciazione”, “Adorazione dei Magi”, “Sposalizio della  Vergine”. Notevoli sono i paliotti negli altari del transetto e l’altare maggiore in marmi mischi, tutti del sec. XVIII.

Oltre i laghi, nell’estremo nord-orientale della cuspide peloritana, Capo Peloro (il “finis terrae” degli antichi) si protende sul mare del mito e delle leggende dello Stretto, di Colapesce, di Glauco, della Ninfa Pelorias, di Scilla e Cariddi, di Peloro timoniere di Annibale. La cosiddetta “Turri Vecchia”, di antichissima costruzione, si eleva al centro di una cinta muraria fortificata cinquecentesca. Poco distante, alcuni cannoni danneggiati abbandonati come carcasse, ormai completamente insabbiati, ci rammentano che l’epopea garibaldina è passata anche da qui.

 

 

 

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