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I Monumenti

 

Antonello da Messina

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Gaetano Martino

Gran Camposanto

Immacolata di  Marmo

Ludovico Fulci

Madonnina del Porto

Monte di Pietà

Annibale M.di Francia

Batteria Masotto

Porta Grazia

Re Carlo III di Borbone

Re Ferdinando II

Regina Elena

Statua di Messina

Teatro Vitt.Emanuele

Porta Grazia

Papa Giovanni Paolo II

 

 

 

 Teatro Vittorio Emanuele

 

Dopo ottant’anni,  la sera del 24  aprile 1985, Messina  riebbe  il suo unico e solo Teatro.

La storica riapertura fu solennizzata anche da un  concerto della London Philarmonia Orchestra  diretta  dal  Maestro  Giuseppe Sinopoli.

Causa della sua chiusura, il devastante terremoto del 28 dicembre 1908, che pur non avendolo distrutto totalmente, lo aveva reso inagibile. Il Teatro era recuperabile ma ebbe, e giustamente la precedenza, la restituzione di un tetto a tante famiglie. Quando nel 1939, su iniziativa di privati, si stava ripristinando il Teatro, sopravvenne la guerra che causò più danni del terremoto.

Il fabbricato, situato sulla Via Garibaldi, misura 50 m.di lunghezza per 30 di larghezza. Il prospetto è bugnato con portico a tre arcate, ornato di colonne doriche. Il portico è sovrastato da un loggiato  e su di esso risalta un grande fastigio composto da un gruppo marmoreo di statue raffigurante  “ Il Tempo che scopre la Verità”. L’opera è stata scolpita da Pietro Zagari nel 1857. Ai fianchi del loggiato vi sono due porte fregiate con bassorilievi: quello di sinistra rappresenta Ercole mentre sceglie la Virtù e respinge il vizio; quella di destra, Ercole mentre sposa Ebe, dea della giovinezza. Nelle bugne del prospetto  sono scolpiti otto medaglioni d'illustri musicisti e compositori. La volta del Teatro è stata affrescata da Renato Guttuso che vi ha rappresentato la leggenda di Colapesce. 

 

 

2008  Testi e fotografie di Pippo Lombardo e Nino Principato