I Monumenti
Teatro Vittorio Emanuele
Dopo
ottant’anni, la sera del
24 aprile 1985, Messina riebbe il suo unico e solo Teatro.
La storica
riapertura fu solennizzata anche da un
concerto della London Philarmonia Orchestra diretta dal Maestro Giuseppe Sinopoli.
Causa della sua
chiusura, il devastante terremoto del 28 dicembre 1908, che pur non
avendolo distrutto totalmente, lo aveva reso inagibile. Il Teatro era
recuperabile ma ebbe, e giustamente la precedenza, la restituzione di un
tetto a tante famiglie. Quando nel 1939, su iniziativa di privati, si stava
ripristinando il Teatro, sopravvenne la guerra che causò più
danni del terremoto.
Il fabbricato,
situato sulla Via Garibaldi, misura 50 m.di lunghezza per 30 di larghezza. Il
prospetto è bugnato con portico a tre arcate, ornato di colonne
doriche. Il portico è sovrastato da un loggiato e su di esso risalta un grande
fastigio composto da un gruppo marmoreo di statue raffigurante “ Il Tempo che scopre la Verità”.
L’opera è stata scolpita da Pietro Zagari nel 1857. Ai fianchi
del loggiato vi sono due porte fregiate con bassorilievi: quello di
sinistra rappresenta Ercole mentre sceglie la Virtù e
respinge il vizio; quella di destra, Ercole mentre sposa Ebe, dea della
giovinezza. Nelle bugne del prospetto
sono scolpiti otto medaglioni d'illustri musicisti e compositori. La
volta del Teatro è stata affrescata da Renato Guttuso che vi ha
rappresentato la leggenda di Colapesce.
2008
Testi e fotografie di Pippo Lombardo e Nino Principato
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