I Monumenti
La Madonnina del Porto
Al turista che arriva a Messina
via mare, dal Continente con le navi delle Ferrovie dello Stato, la prima
visione all’imboccatura del Porto è data dalla meravigliosa
stele votiva che s’innalza sulla punta estrema del braccio di S.
Raineri, proprio al centro dell’ansa portuale. In cima alla stele,
eretta a testimonianza della fede del popolo messinese verso la Sua Patrona, la
statua della Madonna della Lettera con la mano alzata, in atto benedicente
della città. Alla base, le semplici e belle parole ricavate dalla
lettera che Maria di Nazareth
consegnò ad una delegazione che l’andò a trovare in Palestina nell’anno 42 d.C.:
VOS ET IPSAM CIVITATEM
BENEDICIMUS
La stele, con il basamento, è alta 60 metri; sorregge un
globo di diametro m.2,60 sul
quale poggia la statua dorata della Madonna alta sette metri. Questa
colonna votiva fu voluta da Mons. Angelo Paino, Arcivescovo di Messina, che
intese porre all’ingresso della città la statua di Maria,
eletta Patrona dei messinesi.
Venne modellata da Tore Edmondo Calabrò, che
prese a modello la statua argentea di Lio Gangeri, posta sulla varetta e
portata in processione ogni anno il 3 giugno in occasione della festa della
Santa Patrona. Il basamento è stato progettato dall’ing.
F. Barbaro, e, la sua fusione
in bronzo dorato, commissionata alla ditta Cerri di Milano.
Il 12 agosto 1934, alle ore 17,
Mons. Paino la consacrò ufficialmente e la statua fu illuminata
direttamente da Pio XI, da Castelgandolfo, con un’apparecchiatura radio
elettrica ad onde ultra corte messa a punto da Guglielmo Marconi. Una copia
fedele in cristallo della statua della Madonnina, realizzata dalla ditta
Fontana di Milano, fu regalata
da Mons. Paino a Pio XI subito dopo la sua inaugurazione. Alla morte del
Papa, il suo successore Pio XII
la volle restituire alla città, che ancora la conserva nella
biblioteca Painiana situata a Giostra, nel Seminario Arcivescovile.
Danneggiata durante
la guerra del ‘42/’43, fu restaurata e riaccesa da Papa Pio XII
con lo stesso sistema, da Roma, il 14 agosto 1947.
In occasione del
383° anniversario della partenza dal porto di Messina della flotta
cristiana comandata da Don Giovanni D’Austria, che si recava nelle
acque di Lepanto dove annientò la flotta ottomana di Alì
Bassà, sul capo della Madonnina è stata riposta una corona
indorata alla presenza del Card. Ernesto Ruffini, Arcivescovo di Palermo.
Recentemente, sia
il basamento che la statua sono stati
restaurati. Il basamento è stato intonacato con malta
tradizionale impastata con granulato di marmo rosso di San Marco
D’Alunzio, mentre originariamente era in cocciopesto, ottenuto con
impasto di malta mista a granulato di laterizi pestati a mano. Recentemente
è stata totalmente ristrutturata.
2008
Testi e fotografie di Pippo Lombardo e Nino Principato
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