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Uomini Illustri

 

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Felice Bisazza

 

Nasceva, a Messina, il 29 gennaio 1809. Educato alla scuola classica nel Real Collegio Carolino delle Scuole Pie,  divenuto successivamente Convitto " Dante Alighieri", il giovane Felice  manifestava già allora il suo ardente genio poetico e la poca propensione per le scienze esatte e  speculative. Dal Collegio usciva a quindici anni, dopo aver concluso gli studi  e, secondo i progetti del padre, veniva avviato alla carriera forense. Ma non faceva per lui e ben presto, interrotto il praticantato nello studio del patrocinatore  Giuseppe Benincasa, s'immergeva completamente nello studio dei classici sviluppando ben presto la sua genialità poetica.  Poco più che ventenne, usciva il suo primo volume di versi  dal titolo " Saggi poetici" ed entrava nelle grazie di re Ferdinando II che lo decorava della croce di cavaliere e gli conferiva la cattedra  di Letteratura Italiana nell'Università di Messina.

Fra le sue numerose opere, " Il Settentrione", " Leggende ed Ispirazioni" (1841),  "Apocalisse" di  S. Giovanni  in versi (1838), il " corpus" della sua produzione poetica pubblicato nel 1874, a cura del Municipio messinese.

Felice Bisazza, da solo in Sicilia, ebbe una parte cospicua nel movimento letterario che allora ferveva in Italia, come all'estero, prodotto dalla collisione  di due tendenze opposte: il " classicismo" ed il " romanticismo". Fu romantico nel senso pieno del termine, al punto da essere stato definito il " Manzoni della Sicilia".

Il 30 agosto 1867 moriva stroncato dal colera, e, sepolto nel cimitero dei colerosi  a Maregrosso, le sue spoglie mortali venivano poi trasferite nel Gran Camposanto dove riposano nel Famedio degli uomini illustri.

 

   

 

 

 

 

2008  Testi e fotografie di Pippo Lombardo e Nino Principato