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Miti e leggende dello Stretto di Messina

 

 

ERACLE

 

 

Comune a Reggio e Messina era il culto per Eracle. A Messina l’esistenza di tale culto è attestata dalla tradizione che Manticlo, figlio di Teocle, della Messenia, fondava il tempio di Eracle che da lui era denominato Eracle o Ercole Manticlo. Tale tempio, del quale sino al secolo XVII restavano tracce incorporate nella Chiesa di S. Giovanni dei Fiorentini, sorgeva all’incrocio fra le attuali vie Cardines e I Settembre. Numerose figure di terracotta trovate in questi anni in città confermano l’esercizio del culto a tale divinità già dal VI secolo a.C.

Uomo straordinario creduto della famiglia degli Eraclidi, di nome Alceo, che per forza, per taglia e per fatti di valore fu chiamato Ercole (“gloria della terra”) venne a Zancle dopo aver fabbricato la città di Ercolano, nel XIV secolo a.C.

Secondo la tradizione, attraversato lo Stretto facendosi trainare dai bovi, Ercole visitò Zancle e proseguì quindi alla volta di Erice. Del suo passaggio resterà testimonianza nel culto a lui dedicato.