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Miti e leggende dello Stretto di Messina
CRONO
Strettamente legato
alle origini di Messina è il mito di Crono, identificato poi dai
romani con Saturno. Paolo Orsi, durante gli scavi archeologici del 1929
presso la penisoletta di San Raineri nella zona falcata, scoprì un
complesso di reperti vascolari per cui avanzò l’ipotesi dell’esistenza
di un tempio, forse dedicato a Crono, cui si lega la fondazione della
città. L’antica tradizione ci dice come Crono avesse formato
il porto della città che si chiamò poi Zancle a ricordo della
falce che il Dio portava sempre con sé. Secondo la saga mitologica,
evirò con un falcetto di selce il padre Urano per succedergli nel
mondo. La falce parricida venne da Crono gettata in mare, in preda al
rimorso, e fu così che ebbe origine il porto di Messina (moneta del
“525 a.C.”).
A Saturno sono dedicati i monti Peloritani (Saturnii) e la tomba di
Saturno, secondo altra tradizione, è celata nelle viscere di Monte
Scuderi.
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