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Fontana Orione

                           

 

Nella piazza Duomo, accanto al Campanile, sorge la “ Fonte Orione “. I messinesi, ritenendolo il costruttore del porto e di tante altre fabbriche della città e considerato eroe per tante sue  mitiche gesta, lo vollero  ricordare con una monumentale fonte che il Senato di Messina, nel 1553, ordinò al grande Michelangelo.  Impegnato in altri lavori, declinò l’invito inviando al suo posto il discepolo fra Giovanni Angelo da Montorsoli, uno dei più grandi architetti e scultori del tempo,  aiutato nella scelta del soggetto e nelle epigrafi latine, dallo scienziato messinese Francesco Maurolico.

L’opera si articola su una base poligonale di dodici lati, su quattro dei quali sono poste altrettante vasche che ricevono l’acqua dalle anfore tenute dalle personificazioni dei fiumi Nilo, Tevere, Ebro e il messinese Camaro. Sotto ogni statua si leggono, in latino, versi  dettati da Maurolico. Sull’anello inferiore, accanto a ogni vasca si trovano otto mostri marini  scolpiti in pietra nera, seduti su otto dadi prismatici sulle cui facce risaltano mascheroni versanti acqua su sottostanti contenitori.

Dal centro,  quattro tritoni fanno da base alla prima vasca che è ornata da Meduse e da motivi rinascimentali. La seconda vasca è sorretta da quattro Naiadi e,  più in alto, quattro putti a cavallo di delfini sorreggono un emisfero sopra il quale si erge Orione in trionfale esultanza, con il braccio destro alzato  mentre con il sinistro sorregge uno scudo con lo stemma di Messina e con accanto il fedele cane Sirio.

In conseguenza del terremoto del 1908  il monumento riportò notevoli danni, ma, con la lenta e tenace opera di restauro, si riportò al suo antico splendore  quella che è stata definita <<la più bella fontana del Cinquecento europeo >>.    

 

           

 

 

 

2008  Testi e fotografie di Pippo Lombardo e Nino Principato